martedì 8 ottobre 2013

Il rischio cardiometabolico. Blog Geriatria Cardio

Il rischio cardiometabolico è un concetto nuovo di espressione del rischio cardiovascolare e non è esattamente equivalente a quest'ultimo.
Esso tiene conto di una serie di fattori vecchi e nuovi per rappresentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e soprattutto diabete  .
Infatti tiene in debito conto la presenza della sindrome metabolica come aggiunta al rischio normalmente calcolato ed in tale maniera fa una stima più precisa ed attendibile degli eventi che è possibile ipotizzare in futuro.
E' interessante poi forse per tutti conoscere come anche le persone con basso rischio cardiovascolare ma con tendenza ad aumentare il peso e la circonferenza vita sono soggetti su cui fare debita prevenzione ed iniziare una precoce riduzione del rischio complessivo, magari modificando i propri stili di vita. Inoltre è importantissimo sottolineare che il grasso non è tutto uguale. Oggi sappiamo che gli adipociti sono attivi metabolicamente; insomma il grasso oggi è considerato un organo endocrino.
Il grasso che si accumula a livello viscerale poi è stato dimostrato essere più pericoloso di quello sottocutaneo, soprattutto se si valuta il tutto in maniera complessiva e pensando ai prossimi anni, poiché esso presenta una maggiore attività endocrina e sul metabolismo.
Controllare il peso corporeo con un alimentazione adeguata  (magari prestando attenzione alla ricchezza ed alla varietà della vera buona vecchia Dieta Mediterranea) e svolgere un'attività fisica aerobica regolare (almeno 27/30 minuti al giorno) per perdere almeno il 10-15% del proprio peso può essere un importantissima strategia di prevenzione che tutti possono iniziare con beneficio e grande soddisfazione complessiva. 
Attenzione!!! E' importante iniziare la riduzione dell'introito calorico in maniera adeguata e bilanciata e con uno schema non troppo rigido, senza eccessi insomma e con continuità (questa continuità è la vera misura del vostro sforzo e della vostra volontà!!! Date prova di voi!!!). In quest'ottica può essere importante essere seguiti ed in particolare può essere utile la valutazione di uno Specialista della Nutrizione.
Per maggiori informazioni parlane con il tuo Specialista di Fiducia e con il tuo medico di Medicina Generale.


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sinceri saluti di Cuore




giovedì 3 ottobre 2013

Camminare ci sta a CUORE (tratto dal blog Lo Studio Medico). Prevenzione cardiovascolare

L'esercizio fisico si conferma ancora una volta un ottima strategia di prevenzione contro le problematiche cardio-cerebro-vascolari.


Dunque ancora una volta  si conferma e si riafferma come il  fare due passi ( in realtà è meglio camminare circa 30 minuti al giorno!!!) e seguire una dieta mediterranea vera e sopratutto piuttosto povera (...pensate alla dieta mediterranea di circa 40-50 anni fa per intenderci e non confondetela con le molte aggiunte della modernità) aiuta il nostro cuore e protegge il cervello.
Pensate inoltre ai benefici sulla prevenzione di malattie come il Diabete!!!

Camminare a piedi dunque con passo svelto e mangiare frutta e verdura per prevenire anche i danni dell'invecchiamento.

Ancora una volta siamo qui nel Blog delLO STUDIO MEDICO per ribadire come l'esercizio fisico sia fondamentale per la salute.
Ma ....pensiamo da quanti millenni l'uomo nella sua evoluzione è stato costretto e si è educato al movimento e pensiamo adesso alla vita moderna, alle nostre comodità certo ma anche ai nostri disadattamenti.
Da qui oggi forse si potrebbe partire anche per una riflessione sul ruolo e sul significato delle "Macchine" meccaniche ed elettroniche sulla nostra vita e chissà potremmo insieme anche accendere un riflettore sulla necessità, odierna,attualissima della riduzione dell'orario di lavoro settimanale a favore di politiche eque
  • e sulla integrazione di attività sportive e ricreative.....(chissà potremmo magari riuscire a creare un mondo migliore....pensate ai bimbi nelle miniere nei primi dell'ottocento e riflettete sulla vita moderna con ppregi e difetti stiamo certamente in un mondo migliore!!!)
  • e a favorire in questo modo un economia buona e sana.


Torniamo alla salute del nostro sistema cardiovascolare:

Non dimenticate mai di mangiare con poco sale 


  • Anche se avete tante volte sentito questo consiglio evitate comunque cibi salati ed eccessi specie fuori casa, ricordandovi di:
fermarvi davanti alla tentazione
 per proteggere la pressione ..


Ricordate infine anche in questi tempi difficili che lasciarsi prendere dall'ansia e dall'eccessiva preoccupazione può provocare anche danni al vostro organismo e pertanto affrontate ogni giorno con amore, favorite la giustizia, siate sereni e lavorate per il bene e per creare un mondo migliore ma cercate di farlo nel rispetto di voi stessi senza cadere nella trappola dello stress che vi succhia energie vitali.
Anche in questo momento di difficoltà mantenere l'equilibrio interiore e camminate con dignità nel mondo

domenica 29 settembre 2013

Copeptina (tratto da Eblogpedia)

Questo marcatore sembra avere un utilità nel favorire la diagnosi dell'infarto? Sembra che si modifichi in  seguito ad alterazioni dell’equilibrio osmotico, dell’omeostasi cardiovascolare, a condizioni di stress e shock acuto. Tutte queste condizioni causano variazioni anche significative delle concentrazioni del marcatore.
Potrebbe essere utile in associazione con la troponina? Potrebbe affinare le capacità diagnostiche che così potranno diventare sembre più sicure ed attendibili?
Forse è un pò troppo presto per dirlo con certezza ma intanto.......speriamo.


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Favoriamo sempre la buona ricerca......

lunedì 23 settembre 2013

Perdere peso: il cuore, la pressione arteriosa, il diabete. Insomma la nostra salute ci guadagna ed il nostro umore migliora. Staremo inoltre meglio con noi stessi e con gli altri e potremo migliorare la nostra personalità.

Perdere peso: il cuore, la pressione arteriosa, il diabete; insomma la nostra salute ci guadagna ed il nostro umore migliora. Staremo inoltre meglio con noi stessi e con gli altri e potremo migliorare la nostra personalità.

Non lasciatevi abbattere!!! Perdere peso e mantenere il peso forma è una guerra che si può vincere.

 Dai Parliamone ancora: perdere peso e mantenere il peso forma

Si Può Fare.

Perchè perdere peso?
Perdere il 10% del proprio eccesso ponderale significa ridurre il rischio di ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, ipertensione arteriosa, con tutti i danni che conseguono da alterazioni eccessive dei valori della colesterolemia nel sangue e della pressione arteriosa elevata.
Perdere peso significa dunque controllare meglio i valori dello zucchero nel sangue e prevenire il diabete mellito ed i suoi danni futuri che non sono pochi nè trascurabili.

Ricordiamoci che il nostro peso è il risultato di un equilibrio tra calorie consumate e calorie introdotte.

I nostri obbiettivi devono dunque essere quelli di raggiungere i fabbisogni nutrizionali individuali rispettando le abitudini ma correggendo gli errori.

 La dieta non deve essere presa in considerazione solo da chi ha problemi di sovrappeso ma da chiunque voglia mantenersi in buona salute.
 E' importante che in questo cammino si sia affiancati dal vostro Medico di Fiducia o dal vostro Specialista di riferimento poichè si potrebbero verificare delle carenze nutrizionali che vanno monitorate con visita ed opportuni esami, nonchè con un medico che vi segue potrete usufruire dei consigli dietetici adeguati.

Ridurre la circonferenza alimentare, camminare senza fatica, salire le scale senza sforzi; Tornare a vivere si può.
Migliorare lo stato di salute con pochi accorgimenti e con una dieta corretta ed equilibrata è facile e gradevole e non comporta sacrifici eccessivi e si starà sicuramente, certamente meglio. 


Cominciare subito e proseguire normalmente, tranquillamente modificando lentamente le abitudini ed aumentando il grado di conoscenza e di consapevolezza.



e ricordarsi di:

 Camminare almeno 30 minuti al giorno

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domenica 1 settembre 2013

Blog Geriatria Cardio: I fattori di rischio cardiovascolari. Conoscerli meglio e proteggere di più il nostro cuore si può.

Molte persone sono generalmente particolarmente preoccupate del proprio cuore; vale sempre ed ancora la pena ricordare anche alle porte quasi dell'anno 2014, l'importanza dei fattori di rischio cardiovascolari e di come ridurre la probabilità di peggiorare le condizioni del nostro cuore, specie quando gli anni si ammucchiano.

I fattori di rischio sono dunque tutte quelle caratteristiche che aumentano la probabilità di insorgenza della malattia cardiaca. Oggi sappiamo che non necessariamente il destino è scritto e che è stata dimostrata la reversibilità del rischio, pertanto la malattia cardiovascolare è in qualche misura prevenibile.

È possibile dunque evitare di ammalarsi di infarto e di ictus.

I fattori di rischio cardiovascolare si dividono in

  •  modificabili (attraverso cambiamenti dello stile di vita o mediante assunzione di farmaci)
  •  non modificabili.

I fattori di rischio non modificabili sono:
età: il rischio aumenta progressivamente con l'avanzare dell'età.
sesso maschile: gli uomini sono più a rischio delle donne. Nella donna il rischio torna pian piano sovrapponibile a quello maschile dopo la menopausa.
familiarità: parenti con eventi cardiovascolari in età giovanile (meno di 55 anni negli uomini e di 65 nelle donne).

I fattori di rischio modificabili sono:
- Fumo di sigaretta. La nicotina accelera il battito cardiaco. Il monossido di carbonio diminuisce la quantità di ossigeno presente nel sangue e favorisce lo sviluppo dell’aterosclerosi.
- Ipertensione arteriosa. Una pressione arteriosa elevata costringe il cuore a un superlavoro e accelera la formazione di aterosclerosi nelle pareti delle arterie.
- Colesterolo (cattivo). Il colesterolo, una sostanza normalmente presente nell'organismo e molto utile, può trovarsi in quantità eccessive nel sangue e creare problemi. Più alto esso è nel sangue, più alto è il rischio che si depositi nelle pareti delle arterie e più alto diventa il rischio di danni.
- Diabete. Il diabete, se non correttamente controllato, favorisce l’aterosclerosi, incrementando molto il rischio cardiovascolare.

HDLLa HDL è lo spazzino buono; essa è una lipoproteina utile per rimuovere la colesterolemia in eccesso; 

Il rischio  di sviluppare la malattia cardiovascolare dipende dunque dalla combinazione e somma dei fattori di rischio; il rischio aumenta con l’avanzare dell’età e non c'è un livello di rischio vicino allo zero, ma possiamo comunque tenere sotto controllo benissimo la situazione abbassando il livello dei fattori modificabili attraverso lo stile di vita sano.

Se volete saperne di più sentite il vostro Medico di fiducia e lo Specialista di Riferimento che sapranno consigliarvi adeguatamente per meglio gestire il quadro complessivo magari con l'aiuto anche di una vista completa e di qualche buon esame che servirà a farvi stare tranquilli e a monitorizzare correttamente la situazione.

.................mangiando.......
ricordiamoci del prezioso tesoro che abbiamo a disposizione :
La dieta Mediterranea

La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità dal 2010





Ricordate sempre di favorire il progresso medico e la ricerca scientifica buona,onesta,corretta, equilibrata.
 Ricordate sempre che noi possiamo favorire in molti modi con la partecipazione alle scelte comuni un oggi dove la Scienza può scoprire ciò che domani potrebbe essere utile anche per noi, per le nostre famiglie e per la salute del genere umano e per il progresso collettivo 

domenica 25 agosto 2013

La stenosi dell'aorta

Nell'anziano la stenosi aortica è un problema frequente e si presenta calcifica in moltissimi casi.
La stenosi aortica diagnosticata con ritardo può comportare una insufficienza del ventricolo sinistro - con relativo scompenso cardiaco - quando si è superato il "giusto tempo"  per la sostituzione chirurgica della valvola, che rappresenta l'unica terapia oggi praticabile per recuperare adeguatamente la situazione.

i sintomi di presentazione della stenosi aortica possono andare dalla dispnea da sforzo, all'asma cardiaco notturno, all'edema polmonare, fino all'angina del petto e ad episodi sincopali sporadici. Questi ultimi sono entrambi dovuti al difficoltoso efflusso del sangue proveniente dal ventricolo sinistro all'aorta e quindi alle coronarie ed in fine anche al cervello.

La diagnosi si può fare abbastanza facilmente con l'ecocolordoppler cardiaco e con la stessa apparecchiatura è bene monitorizzare nel tempo la situazione.

Per quanto riguarda la  terapia è bene premettere (come abitudine di questo netblog) che è opportuno sempre sentire il parere dello specialista e del proprio medico di medicina generale.
Va detto che a seconda della gravità della stenosi e del giusto tempo (timing :che abbiamo già conosciuto nella prima parte del post) necessario all'intervento è possibile ricorrere a seconda dei casi ad una terapia medica oppure ricorrere direttamente alla terapia chirugica.
E' interessante forse sapere per il giusto completamento delle informazioni necessarie a prendere la decisione più giusta, che oggi sono state sviluppate e già vengono applicate con successo nuove tecniche poco invasive per la sostituzione della valvola (sostituzione transcatetere della valvola aortica - Tavi). Ovviamente è necessario chiedere di più per non incorrere in errori di valutazione al vostro Medico di Fiducia ma sembra che la tecnica TAVI sia molto promettente nella popolazione anziana.
arriverderci al prossimo post

venerdì 23 agosto 2013

Per calcolare il colesterolo LDL (formula)

Per calcolare il colesterolo LDL e valutare il proprio rischio si può ricorrere alla formula qui di seguito descritta:
(formula di Friedewald)

LDL= col tot - (HDL + trigliceridi/5)


La formula non è consigliabile se i trigliceridi sono maggiori di 400 mg/dL
LDL è normalmente definito colesterolo cattivo ma per conoscere meglio il tipo di colesterolo cattivo oggi sono disponibili dosaggi ancora più specifici: ApoA ed Apo B.
Per saperne di più se avete un colesterolo LDL alto, consultate il vostro medico di fiducia.



Scompenso cardiaco - Blog Geriatria Cardio.

Scompenso cardiaco è una condizione complessa di sintomi e di manifestazioni fisiche causate dall'incapacità del cuore di soddisfare le esigenze dell'organismo. Lo scompenso cardiaco può verificarsi a qualsiasi età e può essere provocato da svariate condizioni cliniche di cui spesso nè è la coda del processo.

Il trattamento dello scompenso cardiaco prevede varie opzioni e di pende dal tipo di soggetto, e molto spesso è importante valutare età e comorbilità;  il primo obiettivo è quello di  ridurre i sintomi al fine di migliorare la qualità della vita, poi rallentare la progressione della patologia, ridurre eventualemnte l'ospedalizzazione ed aumentare la sopravvivenza e.

Importante come abbiamo già ribadito nei precedenti post che solo il medico curante può individuare le opzioni di trattamento adatte al paziente ed è con lui che bisogna prendere le decisioni senza cominciare a fare di testa propria con la terapia. La diagnosi precoce e la stretta collaborazione con il proprio medico curante sono le chiavi del successo nella gestione a lungo termine dello scompenso cardiaco.

Come abbiamo già detto a causa dell'incapacità del cuore di pompare il sangue efficacemente e di fornire ossigeno a organi come reni e cervello, i soggetti affetti da scompenso cardiaco possono presentare una serie di sintomi come difficoltà a respirare, gonfiore agli arti inferiori in particolare alle caviglie, insonnia, tosse con espettorazione schiumosa, variazioni della minzione, confusione temporo-spaziale specie nelle persone più anziane.


E' importante tenere a mente proprio in questo Blog che si occupa in maniera specifica di cuore ed anziani che lo scompenso cardiaco non è una conseguenza inevitabile della vecchiaia anche se è proprio in quelle età che più spesso esso si manifesta.

Ed arriviamo dunque alle cause

Le cause più comuni che possono portare allo scompenso del cuore sono:
Malattia e problematiche connesse con le arterie coronarie; l'elevata pressione arteriosa specie non controllata adeguatamente; le cardiomiopatie; le infezioni/infiammazioni del muscolo cardiac.,

Esendo noto che la malattia coronarica è la causa più comune di scompenso cardiaco, esso è ovviamente anche strettamente associato ai principali fattori di rischio della malattia delle arterie coronarie, che comprendono:

Iperlipidemia - colesterolo alto
Fumo
Ipertensione
Diabete
Obesità

per cui è fondamentale controllare alimentazione e stile di vita per prevenire il manifestarsi dello scompenso. A tale riguardo è sempre bene ricordare l'importanza mai abbastanza evidenziata della VERA DIETA MEDITERRANEA che deve essere correttamente seguita come da vecchia tradizione.

Ma non possiamo comunque non tenere a mente o trascurare le altre cause che possono provocare lo scompenso cardiaco e che comprendono:
Le aritmie ovvero le anomalie del ritmo cardiaco, la cardiomiopatia, la valvulopatia cardiaca.

Ricordiamo:
Solo un medico può emettere una diagnosi, ricorrendo a una serie di esami per escludere o confermare lo scompenso cardiaco. Va ricordata l'estrema importanza della diagnosi e del trattamento precoce per la cura efficace di qualsiasi condizione medica. Il paziente che si consideri a rischio di sviluppare lo scompenso cardiaco dovrebbe consultare il proprio medico di medicina generale ed il proprio specialista di Fiducia per concordare in maniera corretta un tipo corretto di aggressione diagnostica e terapeutica.

E' una battaglia che oggi si può combattere con buone possibilità di uno scontro dignitoso....




L'infarto del cuore.

Oggi per infarto miocardico si intende una sindrome coronarica “acuta”, dovuta all'ostruzione di un'arteria  o anche più delle coronarie, appunto.
Cosa sono le coronarie?
Le coronarie sono i vasi sanguigni che riforniscono di sangue il cuore stesso.
Attualmente si differenzia la sindrome coronarica acuta a seconda della presentazione all'elettorcardiogramma se in questo si registra un sopralivellamento del tratto ST  o se si è di fronte ad una situazione senza sopralivellamento del tratto ST.
Ma non è il caso di soffermarci su argomenti specifici che richiedono una complessità di analisi davvero molto superiore all'intento divulgativo di questo blog.

La diagnosi corretta richiede necessariamente una valutazione laboratoristica dell'IMA che viene definita dall'aumento di alcune sostanze nel sangue chiamate comunemente enzimi, di cui sicuramente il più sentito comunemente è la troponina I.(cos'è la troponina?)

L'infarto del miocardio viene associato comunemente alla formazione nel tempo della placca ateroscerotica, ma esistono anche altre situazioni dove la placca non è evidente o non è la causa scatenante del problema.
In un altro post Dottore Virtuale proverà a darvi qualche ulteriore ragguaglio su cos'è e come si forma la placca aterosclerotica.
E' importante sapere invece che i fattori di rischio comunemente noti per l'infarto del miocardio sono l''età, la familiarità, il sesso maschile (almeno fino ai 60 anni poi le cose cambiano anche per le donne), il colesterolo alto ed in particolare le LDL, così come una diminuzione eccessiva delle HDL; anche l'ipertensione arteriosa non controllata correttamente nel tempo, il diabete mellito (che anzi sembra avere un peso maggiore degli altri fattori appena citati), il fumo di sigaretta e ultimo ma non ultimo per importanza lo stress cattivo sembrano aumentare il rischio.
Poi uno stile di vita sedentario, alcune professioni come ad esempio quella degli autisti di autotreni, l'obesità e la sindrome delle apnee notturne, nonché l'aumento di omocisteina nel sangue sembrano avere un ruolo nell'aumentare
il rischio di infarto.
Forse a questo punto è il caso di ricordare che è bene, non solo dopo una certa età, controllare anche la funzionalità tiroidea.

L'infarto del miocardio, spesso specie nei pazienti anziani e/o diabetici, si presenta in maniera non molto tipica ma quando il dolore è diciamo "classico", di solito si presenta localizzato dietro lo sterno, al centro del petto con una sensazione di oppressione.
A volte il dolore si irradia alla spalla o si presenta più in basso come un dolore al centro dello stomaco.
Altre volte addirittura si parla di dolore ai polsi o alla mandibola.
I pazienti molto anziani e fragili possono essere semplicemente agitati o confusi.


Comunque, quando c'è il dubbio che si abbia un dolore di origine cardiaca è sempre bene avvisare immediatamente il proprio medico di Medicina Generale o lo Specialista di Fiducia che dopo le opportune considerazioni consiglierà se necessario un pronto intervento con dosaggio degli enzimi cardiaci, elettrocardiogramma e tutte le altre procedure che oggi fanno parte dell'approccio diagnostico e terapeutico migliore per il trattamento dell'infarto.
Ricordate che il tempo è un'importante alleato.
E' bene non essere attendisti e telefonare sempre e comunque in ogni caso rendere partecipi della situazione persone e personale qualificato che potrà consigliarvi adeguatamente.

Meglio una telefonata al 118 ed una troponina negativa che ......


La troponina.

La troponina è un esame di laboratorio che si esegue non da solo ma è il più sensibile e specifico quando c'è il forte sospetto di infarto, di sofferenza cardiaca di tipo ischemico.
Si prescrive a coloro che hanno un dolore toracico o un attacco cardiaco o comunque un danno del miocardio. Esistono  due isoforme di troponina che possono essere ugualmente testate. Troponina I e T hanno cominciato a sostituire CK e CK-MB perchè più specifiche per il danno cardiaco, ma molti medici continuano a preferire un numero più elevato di informazioni testando diversi marcatori.
La troponina viene prescritta generalmente quando il paziente afferisce per la prima volta in una terapia intensiva e viene ripetuto ad intervalli regolari per valutare l'andamento (ogni 6 ore circa) . La troponina viene usata per diagnosticare un attacco cardiaco, per rilevare e valutare un danno del muscolo cardiaco, differenziare un dolore toracico.
La troponina viene generalmente prescritta, assieme al CK, CK-MB o mioglobina, quando il paziente riferisce dolore toracico prolungato o altri sintomi che si possano riferire a danno cardiaco.
In pazienti con angina stabile ->episodi ben prevedibili di dolore toracico in relazione ad inadeguata irrorazione del muscolo cardiaco che vengono risolti dal riposo o con la terapia adeguata, la troponina può essere prescritta nel caso in cui la sintomatologia progredisca, insorga a riposo o a breve distanza di tempo dalla somministrazione della terapia ovvero quando l'angina tende a divenire instabile, mettendo il paziente in una classe di rischio più elevata di attacco cardiaco.
 I valori di riferimento dipendono da diverse variabili come l’età, il sesso, l’etnia, il metodo analitico
Quando il paziente ha livelli significativamente elevati di troponina ed altri segni clinici, quali ad esempio un ECG alterato , è presumibile che il paziente stia progredendo verso un attacco cardiaco. Se CK, CK-MB, e mioglobina sono normali ma la troponina è aumentata, è probabile che il danno possa essere di lieve entità o che tale evento sia avvenuto più di 24 ore prima.
La troponina resta alta per circa 1-2- settimane dopo un attacco cardiaco.
Livelli di troponina elevati non sono sufficienti a diagnosticare un attacco cardiaco da solo ma sono un ottimo indizio di complessità di una situazione clinica. Il dolore e l'ECG sono altrettanto importanti. La troponina si può elevare anche in alcune condizioni morbose  come miocarditi, insufficienza cardiaca congestizia, infezione severa, insufficienza renale, ictus, dermatomiosite o polimiositi.
Se il tuo medico di fiducia chiede questo esame non necessariamente ti devi preoccupare anzi all'inizio forse ti dovrebbe rassenerare l'idea di essere stato visitato in maniera scrupolosa.
Nelle persone anziane spesso il dolore toracico si presenta in maniera atipica e quindi è davvero utile conoscere il valore di questo esame di laboratorio oggi fondamentale .
Per completezza bisogna infine ricordarsi che soltanto il Medico può saper discriminare in maniera corretta eventuali variazioni che possono dipendere anche da altre cause perciò sereni chiedete tutte i vostri dubbi e le voostre incertezze al medico.